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Dove si trova

Il Castello di Montarrenti – Foto di Gianni Marassi

Storia – Simone Leonini (UAS)

La collina di Montarrenti comincia ad essere abitata tra la metà del VII e la metà dell’ VIII secolo come un villaggio di capanne circondato da due palizzate lignee a difesa della parte bassa e alta del rilievo.

Tra la seconda metà del VIII e IX secolo l’insediamento diviene un centro curtense assumendo il ruolo di centro di raccolta di prodotti agricoli delle campagne circostanti. La palizzata è sostituita da un muro in pietra legato da malta.

Nella seconda metà del IX secolo il centro viene in parte distrutto ma non abbandonato.
Nel X secolo l’abitato torna un villaggio contadino, caratterizzato da un’economia tesa all’autosufficienza e nuove abitazioni vengono insediate sui versanti del colle.

Il villaggio tra X e XI secolo

Tra il XII e il XIII secolo si assiste ad una vera e propria trasformazione dell’insediamento che diventa un castello signorile dominato da alcuni piccoli nobili lombardi legati alla famiglia degli Aldobrandeschi. Sono costruite due cinte murarie di pietra: una cinge due torri e un grande “palatium” sull’area sommitale e l’altra le nuove case in pietra sui versanti del colle, circondata da un fossato.

Nel 1217 il Comune di Siena estese il suo dominio su una vasta area della Toscana meridionale ed i nobili del castello giurarono fedeltà alla Repubblica di Siena. A partire da quest’anno, ogni sei mesi, inviarono un podestà sino al 1271 quando le autorità cittadine ne decisero l’abolizione a causa di un forte decremento demografico.

Nel XIV secolo sappiamo che il “Cassero” era di proprietà di Giovanni Meschiati legato alla
famiglia Petroni che possedeva, insieme all’eremo di Santa Lucia di Rosia, la maggior parte delle proprietà della zona. La proprietà principale rimase ai Petroni fino alla metà del XV secolo, quando passò in mano alla famiglia Dati e successivamente ai Ghini, che ancora nel ‘700 erano proprietari della zona.

Il castello nel XV secolo

Il castello in quel periodo viene descritto come ormai in rovina: le mura delle abitazioni erano crollate, le due torri dell’antico cassero erano occupate dalle famiglie dei contadini e nella Chiesa di Santa Maria non si officiava più.

Oggi del castello restano i due imponenti torrioni del cassero con particolari di pregio come finestre ad arco tondo, finestre gotiche, feritoie, porte
romaniche e porte gotiche (bellissima quella della torre principale sovrastata da uno stemma senese scolpito nella pietra).

Bibliografia
[1] M. Valenti, Le terre di Siena: la storia, l’arte e la cultura di una provincia unica, Banca di Credito Cooperativo di Monteriggioni.
[2] R. Francovich, R. Parenti, R. Hodges, G. Barker, Progetto Montarrenti (SI): diacronia territoriale e incastellamento di un agglomerato altomedievale, Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti.
[3] Montarrenti, Comune di Sovicille, Regione Toscana, Provincia di Siena, Università degli Studi di Siena – Area Archeologia Medievale
[4] www.castellitoscani.com